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Arcieri del Verbano, del Cusio, dell'Ossola e della Valgrande

   Mag 06

GLI ARCIERI DEL VCO & VALGRANDE: VENTI ANNI DI STORIA

PARTE PRIMA: dalla fondazione al 1995.

Sono passati quasi vent’anni.

ADRIANO ALBERTI negli anni '90

ADRIANO ALBERTI negli anni ’90

1993. Quell’estate si svolgeva a Verbania, nell’area attrezzata di Madonna di Campagna, una importante Fiera, la Mostra Arti Artigiane. Ricordo che era un evento molto atteso in città. Partecipavano decine di espositori provenienti dal Verbano, dal Cusio, dall’Ossola, dal Varesotto, dalla Brianza, dal Milanese. Tra gli espositori spiccava Adriano Alberti, uno dei pochi Maestri Arcai italiani, che aveva allestito un piccolo poligono a ridosso dell’ex casa parrocchiale, poi diventata Trattoria “Topo Gigio”, per far provare i suoi archi.

Tra i tanti visitatori dell’insolito stand, Mario Bartoli ed Eraldo Baldioli, accomunati dalla partecipazione agli organi direttivi della Associazione Arti Artigiane, si interessarono al Tiro con l’Arco ed organizzarono in una delle sale del “Topo Gigio” un incontro tra il Maestro e un nutrito gruppo di curiosi. Sollecitati da Alberti, che aveva ricoperto importanti incarichi istituzionali nella FIARC – Federazione Italiana Arcieri Cacciatori e poi Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna, di cui portava e porta ancora con fierezza la tessera n° 23, i convenuti manifestarono la chiara intenzione di fondare una Compagnia Arcieristica a Verbania. Era il 16 agosto del 1993.

Immediatamente si posero i problemi burocratici (l’affiliazione) ed organizzativi (il campo di tiro). Il 19 agosto, seguendo le istruzioni di Alberti, una decina di persone stipulano l’Atto Costitutivo della Compagnia. Il primo nome individuato fu “Arcieri del Lago Maggiore”, ma in Piemonte esisteva già una Compagnia “Arcieri del Lago” (01LAGO) con sede a Borgomanero. Così nacque la Compagnia “Arcieri del Verbano”, il cui primo Consiglio Direttivo era composto da Mario Bartoli, Eraldo Baldioli, Marco Di Stefano, Gabriella Alberti, Giulio Mazzola.

Il 17 settembre si svolge la prima riunione del Consiglio, a cui presenzia anche un nutrito gruppo di possibili soci, che formeranno la base per la affiliazione alla FIARC. All’incontro partecipa il Presidente del Comitato Regionale Pierangelo Bovo. Il Consiglio approva le quote sociali per l’anno 1994: 75.000 lire per gli Adulti, 70.000 per gli Scout (tra il 14 e i 18 anni), 45.000 per i Cuccioli (sotto i 14 anni). Nel frattempo, Mario Bartoli si è fatto promotore di un intervento presso l’Amministrazione Comunale di Verbania per la concessione di un’area da destinare a campo di allenamento. Il 24 settembre viene comunicata al Consiglio la decisione della Giunta di concedere in uso l’area prospiciente la Biblioteca di Villa Maioni, allora in stato di assoluto abbandono.

Il primo logo della Compagnia

L’1 ottobre entra ufficialmente in contatto con la nuova Compagnia verbanese un Arciere residente a Cambiasca ma iscritto alla 01LAGO, Carlo Montagnini, che pur restando affiliato alla sua Compagnia di origine svolgerà praticamente da subito un ruolo chiave nelle vicende iniziali degli Arcieri del Verbano. Il campo viene allestito utilizzando le magre risorse costituite dalle anticipazioni di alcuni dirigenti, e si svolgono alcune sessioni di allenamento e le prime garette sociali. L’11 ottobre viene approvato un articolato Regolamento per l’uso del campo di tiro a Villa Maioni.

1994. All’affiliazione la Compagnia presenta 14 soci, che vengono tesserati con i numeri da 5264 a 5277. Il 26 gennaio 1994 arriva la delibera di approvazione della Compagnia da parte del Consiglio Direttivo FIARC. Da questo momento inizia una nuova fase: l’incontro con altre realtà arcieristiche durante le gare innalza rapidamente il livello dei soci, e al tempo stesso l’ organizzazione di garette al parco serve ad attrarre nuovi adepti.

Il 2 luglio il Direttivo approva la partecipazione al Corso Fiorito di Pallanza, un evento che serve in definitiva a finanziare le associazioni che vi partecipano, grazie al lavoro gratuito degli associati. Gli Arcieri del Verbano allestiscono un carro dal tema “Robin Hood”, e la cassa si rimpingua permettendo l’acquisto di nuovi materiali e soprattutto bersagli, che saranno utilizzati nella prima amichevole sociale il 2 ottobre 1994, al Monterosso. Tra l’estate e l’autunno si avvicinano alla Compagnia molti nuovi aspiranti Arcieri, tra cui un gruppo di compoundisti capitanati da Fabrizio Vanola, i ricurvisti Antonio Cerutti, Vito Pilotto, Maurizio Guidi, Raffaele Grillà; il “vecchio” longbowman tessera 4300 Carlo Montagnini e il nuovo Pino Arpaia, più che altro incuriosito dalla composizione sociale e dagli aspetti antropologici di quel mondo pieno di fascino.

1995. L’affiliazione vede la fuoruscita di 3 soci fondatori e la new entry di 8 nuovi, tesserati con i numeri dal 6058 al 6065. Successivamente si iscrivono anche gli altri che si erano avvicinati, ed entrano 3 arcieri provenienti da altre Compagnie. Così arricchita, avventurandosi su strade impervie (l’Autostrada era ancora di là da venire, immersa nelle nebbie burocratiche e persa tra le liti politiche sul percorso), una nutrita squadra gare della 01VERB iniziò a partecipare seriamente al Campionato Regionale. Erano i tempi delle trasferte in Liguria nelle freddissime domeniche d’inverno, quando il viaggio di ritorno – anche per me che non avevo ancora un arco e nemmeno avevo intenzione di provare seriamente – era fitto di soste per bagnare l’ugola assiderata. Erano i tempi delle aste in alluminio, degli obblighi di peso delle punte e di carico minimo dell’arco, quando la simulazione di caccia era arricchita da camminate su strade gelate e attraversamento di putridi fossati. Era ancora diffuso l’uso dei bersagli su targa, il Regolamento Sportivo era contenuto sulle poche pagine di un ciclostilato; moltissime le gare amichevoli dove era permesso di tutto, ma sempre (o quasi) rispettando la massima sicurezza, anche a cura di una pattuglia di Capicaccia FIARC molto seri e motivati, espressione della vecchia classe dirigente e dello spirito dei Fondatori.

Preceduta da una serie di defezioni nel vecchio Direttivo, l’Assemblea Ordinaria dell’11 maggio 1995 elegge Mario Bartoli (Presidente), Carlo Montagnini (Vice Presidente), Vito Pilotto (Tesoriere), Fabrizio Vanola (Consigliere), e l’outsider aspirante arciere Pino Arpaia in qualità di Segretario. La composizione sociale a quella data vedeva circa 35 soci tra Ordinari e Simpatizzanti, di cui 32 maggiorenni con diritto di voto. I votanti furono 24.

Il nuovo Consiglio non ebbe inizialmente vita facile, perché velocemente nel suo seno si accesero polemiche tra il gruppo dei compoundisti e quello dei tradizionalisti, su questioni anche serie come il marcato deterioramento dei bersagli disposti sul campo di tiro ad opera dei primi. Il 24 luglio Fabrizio Vanola, evidentemente stanco delle discussioni, presentò le sue dimissioni, che furono respinte a maggioranza. In un successivo incontro, ribadì la sua posizione, motivata anche dalla distanza geografica. Intanto, il Consiglio aveva approvato la seconda partecipazione al Corso Fiorito.

Il 28 ottobre 1995 la 01VERB può fregiarsi dei suoi due primi Capicaccia: Mario Bartoli e Carlo Montagnini. Il 15 novembre 1995, su relazione del Vice Presidente Montagnini, il Direttivo prende atto della fuoruscita di un gruppetto di compoundisti, praticamente tutti escluso Massimo Bonazza. Insieme ad altri Arcieri cusiani fonderanno più tardi la 01ARES, che sarà affiliata alla FIARC nel 1996.

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Fra’ Tuck alla prima edizione del Trofeo Valgrande

Il 19 novembre 1995, forte dei successi in Campionato regionale e dell’esperienza acquisita ai Campionati Europei di Asiago, Mario Bartoli inventa il Trofeo Valgrande. Fu la prima gara amichevole a cui in forma ufficiale furono invitati Arcieri di ogni parte d’Italia, organizzata a Cavandone. Fu quella la prima comparsa del personaggio di Frate Tuck, che oltre a gestire il punto ristoro diede un po’ di colore alle premiazioni. Il Trofeo fu vinto da Giovanni Pirovano, all’epoca Campione Italiano in carica per il Ricurvo. A seguito del successo dell’iniziativa, il Consiglio deliberò di mantenere la tradizione dell’evento “finché morte non ci separi”.

Nella riunione del Consiglio del 23 novembre 1995 Marco Serri viene cooptato in luogo di Fabrizio Vanola, a cui viene concesso il nulla-osta per passare ad altra Compagnia. A seguito degli aumenti delle quote federali, le quote sociali vengono portate a 110.000 lire per gli Adulti, 100.000 per gli Scout, 80.000 per i Cuccioli. Nella stessa riunione, si dà delega ad Arpaia per prendere contatti con l’Ufficio Sport per la concessione della Palestra “Cadorna”. Inoltre, su proposta dei nuovi Capicaccia, si deliberano alcuni acquisti tecnologici, inclusa una coppia di radio ricetrasmittenti. Infine, si decide di cominciare a valutare l’acquisto di uno stock di bersagli 3D Mackenzie, anche in vista della possibilità di organizzare una gara di Campionato.

(prima puntata – segue)

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