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   Feb 14

L’assedio delle sette frecce (1953)

Titolo Originale: Escape from Fort Bravo

Regista: John Sturges

Interpreti: William Holden, Eleanor Parker, John Forsythe

Durata: 99’

Origine: Stati Uniti

Sono un patito dei vecchi western e trovo questo classico degli anni ’50 veramente appassionante, proprio perché si muove all’interno di una cornice convenzionale, condita da una bella trama sentimentale: lei arriva al forte per organizzare l’evasione del suo fidanzato e di altri prigionieri sudisti, lui è il comandante della prigione e se ne innamora. Ovviamente lei comincia ad avere le idee confuse. Bello il crescendo finale, protagonisti i Mescaleros che con rapide scariche di frecce tengono sotto scacco il gruppo di fuggitivi riacchiappati dal capitano riparati dentro un avvallamento del terreno.

L’assedio dei Mescaleros è un momento veramente epico, con una notevole attenzione alla tattica di guerra dei nativi che mettono in atto una specie di pantomima tenendosi a distanza di sicurezza ma tirando in sequenza frecce sempre più ravvicinate. Ambientato nella Death Valley, il film è gestito con mano felice da John Sturges (per capirci, quello dei Magnifici Sette e di Sfida all’O.K. Corral), che ha costruito una storia ben concertata, con personaggi ben caratterizzati. Bravissimo Holden, splendida la Parker.

TRAMA. Fort Bravo è una prigione destinata a militari sudisti, guidata dal capitano Roper. Dall’est arriva Carla Forester, ufficialmente in occasione del matrimonio della figlia del colonnello Owens, ma in realtà per organizzare l’evasione di alcuni militari tra cui il capitano Marsh, suo innamorato. A tale scopo, la Forester non esita a servirsi delle attenzioni che le dimostra il capitano Roper. La fuga riesce, ma il gruppo viene subito rintracciato dalla squadra guidata proprio dal capitano Roper.

La vera minaccia è però rappresentata dagli indiani Mescaleros che, a seguito di vari assalti, uccidono quasi tutti i militari. Carla riesce a riappacificarsi con Roper che, pur di trarla in salvo, si allontana dal rifugio per attirare l’attenzione degli indiani, ma proprio in quel momento arriva lo squadrone partito dal forte che mette in salvo i superstiti.

CRITICA. Bel western con una storia avvincente, dialoghi intelligenti, e diverse buone interpretazioni, a cominciare dalla coppia di protagonisti. Bellissime le inquadrature del deserto dell’Arizona, con immense pianure desolate e aride montagne che si stagliano all’orizzonte. La storia d’amore si inserisce benissimo nella trama di imboscate, fughe e attacchi. Holden rende molto bene l’uomo disincantato, quasi cinico, che ha messo una pietra sopra all’amore che pure continua a desiderare. (teastefano, 2008)